![Ravone RainBo](/sites/default/files/styles/interno_articolo/public/2019-05/Ravonea_0.jpg?itok=FgM9OEn3)
Sopralluogo alle centraline installate lungo il torrente con i tecnici del progetto
Lo scorso 16 aprile, durante un sopralluogo lungo le rive del torrente Ravone, i due tecnici Federico Grazzini (Arpae) e Franco Cima (Lepida) hanno spiegato i dettagli del Progetto Life RainBo alla stampa, dando particolare enfasi alla sperimentazione della piattaforma software orientata alla prevenzione e risposta alle situazioni di criticità, ma anche al coinvolgimento della cittadinanza per la comunicazione in caso di eventi e rischi conseguenti, con l'applicazione di crowdsourcing Rmap4RainBO.
Federico Grazzini di Arpae E-R, ha illustrato il caso del torrente Ravone, un piccolo torrente che, come molti altri che discendono dalle colline verso la città, nonostante siano spesso asciutti si possono riempire con grande rapidità a seguito di piogge violente, per cui sono da monitorare per capire esattamente le probabilità di rischio idraulico. “Il progetto RainBo – ha proseguito Grazzini – si è impegnato nella costruzione di una piattaforma di raccolta dati che preveda la possibilità di comunicare con i cittadini. E' previsto poi un altro lavoro che riguarderà la necessità di capire quali sono le aree a rischio e quindi stabilire dei protocolli con chi abita in quelle zone per eventualmente gestire situazioni di emergenza. Quello che si può fare, anche nel futuro, è di creare questi protocolli e poi, all'attivazione di una serie di allarmi, far seguire una serie di azioni, che potrebbero essere dei semafori che bloccano delle strade, o anche degli sms che arrivano a persone, o ancora delle sirene che possano attivarsi in certi casi, perché ci sono delle aree della città che sono particolarmente sensibili ad eventuali esondazioni”
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Franco Cima di Lepida SpA, ha evidenziato l'importanza dello “strumento che all'interno della piattaforma permette anche ai cittadini di collegarsi e di segnalare eventuali situazioni pericolose”. Una piattaforma quindi che - per dirla con lo stesso Dott. Cima - “permette ai comuni di pianificare rischi e creare mappe di vulnerabilità per il territorio. Il che, tradotto in concreto, significa fare in modo che il cittadino sia avvertito prima che succeda l'evento, e non è sempre facile: gli eventi sono catastrofici proprio in quanto improvvisi, però con questa piattaforma stiamo cercando di creare un sistema di allertamento preventivo per i cittadini”.
Appuntamento al 7 giugno, presso il Comune di Bologna, per l'evento finale in cui verrà presentata la piattaforma e il suo funzionamento.
Fonte: Bologna Today